Renzi e gli altri legittimi

Premettendo che non sono renziano ne tantomeno simpatizzo per la funzione inutile dello stato centrale che comporta solo dei costi folli e inutili a carico dei contribuenti sarebbe utile smettere di dire che il governo è illegittimo. Basta raccontare fandonie devianti e fare il lavoro dei giornalai. Il giornalista informa mentre il giornalaio vende. Cari giornalisti state facendo giornalai. E non solo sulla carta stampata si scrive confusione. Anche i social – network condividono ignoranza e bugie. La Camera dei deputati è eletta a suffragio universale e diretto, articolo 56 della Carta Fondamentale della Repubblica Italiana. Il sopracitato è d’obbligo per fare chiarezza nel pastone all’italiana. Questi ultimi due governi, quello di Monti e di Letta sono stati legittimi ed è legittimo anche quello renziano. É matematica. Il popolo elegge i rappresentanti del Parlamento e del Senato purtroppo neanche direttamente ma è il capo dello Stato che sceglie il Presidente del Consiglio. Quest’ultimo una volta ricevuto l’incarico, sceglie i Ministri per formare il Governo: tecnico nel caso in cui ci siano personalità di spicco su determinate materie, politico nel caso ci siano interessi motivazionali.

Il caso in cui il Governo non abbia consensi popolari è tutta un’altra storia, infatti la legittimità e il consenso sono due cose completamente diverse. La legittimità si ha quando il governo rispetta le leggi ed è legittimo per il diritto, il consenso invece rappresenta il gradimento della popolazione nei confronti di un governo. Nel passato nella Francia di fine XVI secolo Enrico IV re di Francia, non ebbe da subito consenso ma era legittimamente Re.

Enrico IV agì con fervore e dichiarando guerra alla Spagna acerrima nemica francese, dopo aver abiurato la propria fede convertendosi da Ugonotto a Cattolico con la famosa frase “Parigi val bene una messa”, aforisma con significato “..per il Governo di Parigi e il bene del Paese posso anche  sorvolare sul mio credo e religioso…”;  aveva sposato Maria de Medici dalla quale aveva avuto l’erede e con l’editto di Nantes (1598), permise la libertà di culto agli Ugonotti nonostante la Francia fosse un Paese Cattolico. In questo modo ottenne il consenso popolare.

L’Italia dopo le ultime elezioni si è ritrovata spaccata in tre e in ordine di maggioranza con una manciata di voti, PD, M5S e FI

Siamo ancora governati dal Partito Democratico. Nulla di strano. Il Governo detiene il potere esecutivo, il potere dell’agire pratico mentre il Parlamento quello legislativo. Per poter sussistere il Governo ha bisogno della fiducia parlamentare. L’alternativa alla fiducia o comunque, visto e considerato che i cittadini in ogni caso votano i partiti e non i singoli rappresentanti, lo Stato potrebbe varare una legge che garantisca la stessa proporzionalità partitica che si ha in Parlamento all’interno del Governo.

La Casta dovrebbe, e uso il condizionale, esercitare le proprie funzioni e svolgere i propri compiti solo previo consenso popolare come la storia ci ha insegnato ma per come si sviluppano quotidianamente i fatti politico – sociali dubito che guadagneranno mai un consenso. Il popolo votando, ha scelto il partito che meglio lo rappresenta; di contro sono più di sessant’anni che l’Italia vota e continua a lamentarsi degli onorevoli che vota lei stessa, sessant’anni che i comici fanno satira politica, uno dei più grandi strumenti di comunicazione mai ideati e che rende il potere più umano nei confronti della massa.

La satira diverte e gli italiani, nella propria mediocriticitá ne restano affascinati, ammaliati e illuminati. Si ride per non piangere e si continua a ridere per non pensare alla classe politica che giova di immunità enormi, stipendi da capogiro e non conclude mai quello che in elezione promette. Il consenso popolare è fondamentale ma non indispensabile.

Lascia un commento